di Stefania Auci, Nord
I leoni di Sicilia
La saga dei Florio
di Stefania Auci, edito da Nord
Recensione – Introduzione
Leggere la saga romanzata dei Florio si è rivelata un’esperienza davvero interessante, soprattutto dal punto di vista storico, e molto coinvolgente sul piano emotivo. Intermediari, commercianti, grossisti per le merci coloniali, le radici della famiglia Florio affondano a Bagnara Calabra, ma loro si consideravano a tutti gli effetti palermitani.
Il loro impero nasce a fine settecento da una semplice putìa, per trasformarsi in breve tempo in una impresa fiorente impegnata su più fronti, grazie alla lungimiranza e ad uno spiccato senso per gli affari dei capostipiti: Paolo, Ignazio e Vincenzo Florio.
I loro ambiti spaziavano dal commercio delle spezie e dei beni coloniali, banche, ferrovie, aziende tessili e metallurgiche, erano inoltre proprietari di una compagnia di assicurazione e di navi da carico e piroscafi, soci di cave di zolfo, di tonnare, di saline e di cantine.
Solevano affermare che “Casa Florio”- il nome della loro impresa – non aveva fabbriche, loro commerciavano!
A dimostrazione che anche la Sicilia, nella seconda metà dell’Ottocento, era riuscita a realizzare un rilevante sviluppo industriale. In pochi decenni l’attività dei Florio si trasforma in un importante impero economico con interessi sia sul mercato nazionale che su quello internazionale, in sostanza una leggenda vivente, passata agli annali della storia come una delle famiglie industriali più influenti della Sicilia e non solo.
I leoni di Sicilia è la “storia” dei Florio, vicende romanzate arricchite di pathos per sottolineare i momenti più salienti della vita pubblica e privata dei Florio.
Stefania Auci ci regala il volto umano, il cuore pulsante dei protagonisti, di cui alcuni indimenticabili, che hanno reso grande Casa Florio.
Prima di leggere questo romanzo non conoscevo né i Florio né il loro ruolo nella grande “Storia”, questo ormai è innegabile, ricordiamo che erano gli intermediari tra i funzionari del re e le banche, il regno dei Borbone non sarebbe stato lo stesso senza il potere e l’influenza politica dei Florio.
Dopo il disastroso terremoto di Messina del 1783, Paolo e Ignazio Florio, due fratelli calabresi, decidono di trasferirsi a Palermo non solo per sfuggire alle calamità naturali ma anche e soprattutto per realizzare un sogno, diventare i più grandi commercianti di spezie del Mediterraneo.
Paolo, il maggiore dei fratelli e Ignazio lavorano duramente e incessantemente per ritagliarsi una fetta del mercato e per far conoscere la loro piccola putìa: una drogheria. Sono tempi duri, i palermitani sono restii a servirsi delle loro spezie e spesso sono ignorati o derisi dai concorrenti, ma i fratelli Florio stringono i denti e mascherano la delusione, perché come la vita insegna il destino ha sempre l’ultima parola.
Un evento imprevisto cambierà per sempre il corso della storia. Quel momento segna l’inizio di un nuovo capitolo per i Florio in termini di ricchezza e di lavoro, gli affari si allargano a macchia d’olio e il tenore di vita migliora sensibilmente. Eppure c’è qualcosa che nessuna cifra al mondo non sarà mai in grado di comprare: il rispetto.
I Florio nonostante la ricchezza e il potere non saranno mai accettati dalla Palermo bene, per molti resteranno sempre semplici pùtiari.
Il libro sottolinea con enfasi questo aspetto dei Florio, la ricerca ossessiva del rispetto, senza titoli nobiliari a Palermo non si è nessuno. Palermo è una città strana “non basta lavorare e spaccarsi la schiena, si deve sempre alzare la voce, imporre un potere, combattere contro chi parla troppo o a sproposito. Conta l’apparenza. La menzogna condivisa, il fondale di cartapesta su cui si muovono tutti in un gioco delle parti.”
L’autrice ripercorre in ordine cronologico le vicende dei protagonisti più importanti, quelli che hanno reso grande Casa Florio. Ne emerge un quadro chiaro ma con molti lati oscuri, l’intraprendenza di Vincenzo è spesso offuscata da una inquietudine latente, sospesa, mai rassicurante. Ossessionato dal riconoscimento sociale, dedicherà tutta la sua vita ad ingrandire il suo impero per guadagnarsi sul campo l’agognato rispetto ed entrare a pieno titolo nell’aristocrazia palermitana, onore che sarà concesso solo ai suoi eredi. Personaggio poliedrico, con uno scopo ben preciso da perseguire, dispotico, astuto, amante del potere, visionario e innovatore, è stato per la sua generazione un precursore in tutti i campi.
Stefania Auci si sofferma sul suo lato passionale, ci racconta dell’uomo, del padre, dell’amante e del suo rapporto con Giulia Portalupi, madre dei suoi figli e moglie molti anni dopo. Un amore clandestino vissuto alla luce del sole in una Palermo che li addita e li condanna. Una passione trasversale per quei tempi, eppure Giulia era disposta a raccogliere le briciole di una vita che non si era scelta, accettando la rabbia e il disprezzo sociale solo per Vincenzo, perchè lo ama con tutta se stessa e lo amerà fino alla morte, nonostante tutto. Giulia è stata una figura centrale nella vita di Vincenzo, l’unica in grado di comprendere il suo lato oscuro e convivere con la sua inquietudine.
Libro convincente, che attrae il lettore con un racconto di vite vere, senza tralasciare la grande Storia, protagonista a pieno titolo insieme ai Florio, senza risultare invadente. Lettura stimolante che pone l’accento non solo sulle gesta dei protagonisti ma punta il faro sulla loro anima, sui tormenti e desideri più nascosti. La prosa accogliente e morbida della Auci facilita una lettura già di per sé accattivante, arricchita da cenni storici e dialoghi frizzanti, inoltre si percepisce una grande preparazione di fondo, meticolosa e accurata.
Le pagine si animano e si rincorrono velocemente e quello che resta è una grande soddisfazione. Leggete e soprattutto regalate la storia dei Florio, perché I leoni di Sicilia di Stefania Auci non è solo un romanzo, una saga, è piuttosto un riconoscimento tangibile, un omaggio ai Florio e alle loro imprese, ma soprattutto è un inno alla Sicilia a dimostrazione che c’è stata un’epoca in cui le industrie siciliane erano in competizione con le imprese settentrionali ed europee.
Scheda dell’editore
«Da tempo non leggevo un romanzo così: grande storia e grande letteratura. Le vicende e i sentimenti umani sono sorretti da una scrittura solida, matura, piena di passione e di grazia. Stefania Auci ha scritto un romanzo meraviglioso, indimenticabile.»
Nadia Terranova
UN CASO EDITORIALE INTERNAZIONALE:
DIRITTI DI TRADUZIONI VENDUTI IN FRANCIA, GERMANIA,
OLANDA, SPAGNA, STATI UNITI
C’è stata una famiglia che ha sfidato il mondo.
Una famiglia che ha conquistato tutto.
Una famiglia che è diventata leggenda. Questa è la sua storia.
IL ROMANZO
Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, Paolo e Ignazio Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli
spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione…
E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore».
Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.
Intrecciando il percorso dell’ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana – dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia –, Stefania Auci dipana una saga familiare d’incredibile forza, così viva e pulsante da sembrare contemporanea.
L’AUTRICE
Trapanese di nascita e palermitana d’adozione, Stefania Auci ha con Palermo un rapporto d’amore intenso e possessivo, che si rispecchia nelle appassionate ricerche da lei condotte per scrivere la storia dei Florio. Con determinazione e slancio, ha setacciato le biblioteche, ma anche le cronache giornalistiche dell’epoca, ha esplorato tutti i possedimenti dei Florio e ha raccolto con puntiglio i fili della Storia che si dipanano tra abiti, canzoni, lettere, bottiglie, gioielli, barche, statue… Il risultato è un racconto che disperde la nebbia del tempo e ridà – finalmente – ai Florio tutta la loro straordinaria, contraddittoria, trascinante vitalità.
Come una corrente elettrica, la grandezza dei Florio attraversa ancora oggi la città di Palermo, rivelandosi in scintille tanto luminose quanto sfuggenti: le finestre di uno splendido palazzo abbandonato, un portone in un vicolo oscuro, le torrette della palazzina dei Quattro Pizzi… E, siccome la mia relazione con Palermo è quella di un’innamorata gelosa e possessiva, non posso nascondervi che quelle scintille mi hanno da sempre affascinato e incuriosito. Poi, un giorno, mi sono resa conto
che, mentre le iniziative imprenditoriali dei Florio erano relativamente note – dalle spezie allo zolfo, dalle navi al tonno, dal ferro al Marsala –, la loro vicenda umana rimaneva avvolta nel mistero.
Così, sotto l’occhio vigile di Palermo e con il suo aiuto, ho letto tutto ciò che è stato pubblicato sui Florio, dai saggi alle cronache giornalistiche dell’epoca; ho setacciato negozi di antiquariato e mercatini delle pulci per trovare i fili della Storia che si dipanano tra vestiti, canzoni, lettere, scatole, bottiglie di profumo e Marsala; ho visitato tutte le proprietà dei Florio per vedere con i miei occhi lo splendore del loro trionfo e il dramma del loro declino.
Tutto ciò mi ha permesso di raccontare la storia della famiglia Florio in tutta la sua singolare, travolgente e appassionante unicità: una famiglia di uomini orgogliosi, forti e senza scrupoli, ma anche testardi, arroganti e schiavi delle passioni. E di donne silenziose o apertamente ribelli, però mai convenzionali, sia che lottino contro la disperazione della povertà sia che difendano con determinazione il loro diritto a sopravvivere, ad affermarsi, a capire o a essere amate.
«Il passato batte dentro di me come un secondo cuore», ha detto John Banville. Mentre scrivevo, ho pensato spesso a questa frase, perché la saga della famiglia Florio, per me, è proprio questo: un cuore che pulsa al ritmo di un passato straordinario, imprevedibile, vitalissimo.
Stefania Auci
I leoni di Sicilia. La saga dei Florio
di Stefania Auci
Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
Anno edizione: 2019
Pagine: 436 p., Brossura
EAN: 9788842931539
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