di Donato Carrisi, Longanesi
Il gioco del Suggeritore
di Donato Carrisi, edizioni Longanesi
Donato Carrisi continua a sedurre il suo pubblico di lettori con thriller sempre più avvincenti. “Il gioco del suggeritore” ricalca i passi di “Il suggeritore” , suo grande successo del 2009.
La storia continua, la detective Mila Vasquez è costretta questa volta a partecipare ad un gioco perverso che la coinvolgerà in prima persona. L’attende un’esperienza ai limiti della realtà, un’indagine sconvolgente, dai risvolti inaspettati.
La lettura inizia prepotentemente, spezza il fiato, il racconto cattura fin dalle prime battute.
Le atmosfere rarefatte di una notte buia e tempestosa e con il presagio di un orribile delitto sono solo il preludio ad una storia dai contorni nebulosi, torbidi. E toccherà proprio a Mila Vasquez sciogliere tutti i nodi e portare la luce là dove le tenebre hanno deciso di condurla. Un’esperienza dura per questa detective costretta a rivestire un ruolo scomodo. La richiesta viene dall’alto, occorre il suo aiuto per catturare uno spietato assassino, un Suggeritore, un killer subliminale, che ha deciso di giocare con lei.
E’ una corsa contro il tempo, il Suggeritore ha rapito sua figlia, ora Mila è costretta più che mai a mettere a dura prova se stessa e la sua Alessitimia affettiva, perchè lui è sempre un passo avanti, sempre più astuto, più spietato. Il suo scopo è condurre Mila nel suo territorio, il web, trascinandola in una realtà virtuale, parallela, dove i pensieri si materializzano e i desideri prendono forma.
Un luogo oscuro dove imperversa il male nella sua forma più pura, una società “perfetta” intrisa d’odio, pronta a farsi strada nel mondo reale. Avrà Mila il coraggio di sfidare se stessa e le sue debolezze per catturare l’uomo che incarna il male assoluto?
Anche non svelando troppo della trama, per non rovinare il piacere della lettura, vorrei fare una piccola considerazione.
Con questo romanzo Carrisi ha sicuramente voluto sottolineare i rischi del “virtuale”, del “web“.
Noi tutti, infatti, utilizziamo Internet quotidianamente, senza però soffermarci troppo sui rischi che si corrono nell’adoperare una semplice chat o nel condividere in Rete frammenti della nostra vita attraverso immagini e filmati.
In un mondo perfetto l’uso e il consumo di un tale mezzo sarebbe ben diverso. Infatti Carrisi ne esalta prima tutte le potenzialità, come supporto o soluzione a diverse problematiche, ma ci mostra anche il rovescio della medaglia, il suo lato più nascosto, vile.
L’interesse di Donato Carrisi per questa tematica lo ha spinto a pensare prima e scrivere poi questo thriller con, ahimè, qualche forzatura di troppo. Il libro è risultato accattivante solo fino ad un certo punto, da lì in poi l’esasperazione di un certo tipo di filone ha un po’ rovinato il mio percorso di lettura. Risultato? Una doccia fredda, il mio interesse è andato via via scemando.
Un vero peccato, l’idea di fondo mi piaceva molto, la prosa, la costruzione narrativa potevano a mio avviso essere sfruttate meglio da un autore del calibro di Donato Carrisi.
Scheda dell’editore
Un omicidio senza vittime. Un uomo senza identità. Un’indagine senza soluzioni. Il gioco non è mai finito.
La chiamata al numero della polizia arriva verso sera da una fattoria isolata, a una quindicina di chilometri dalla città. A chiedere aiuto è la voce di una donna, spaventata. Ma sulla zona imperversa un violento temporale, e la prima pattuglia disponibile riesce a giungere soltanto ore dopo.
Troppo tardi.
Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che lascia gli investigatori senza alcuna risposta possibile – soltanto un enigma.
C’è un’unica persona in grado di svelare il messaggio celato dentro al male, ma quella persona non è più una poliziotta. Ha lasciato il suo lavoro di cacciatrice di persone scomparse e si è ritirata a vivere un’esistenza isolata in riva a un lago, con la sola compagnia della figlia Alice.
Tuttavia, quando viene chiamata direttamente in causa, Mila Vasquez non può sottrarsi. Perché questa indagine la riguarda da vicino. Più di quanto lei stessa creda.
Ed è così che comincia a prendere forma un disegno oscuro, fatto di incubi abilmente celati e di sfide continue. Il male cambia nome, cambia aspetto, si nasconde nelle pieghe fra il mondo reale e quello virtuale in cui ormai tutti trascorriamo gran parte della nostra vita, lasciando tracce digitali impossibili da cancellare.
È un gioco, ed è soltanto iniziato.
Perché lui è sempre un passo avanti.
A dieci anni dall’esordio con il bestseller internazionale Il suggeritore, la sfida ricomincia…
1 Commento
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Concordo pienamente.