di J. Sack e A. Shapiro, Round Robin
La Lucha
La storia di Lucha Castro e dei diritti umani in Messico
di Adam Shapiro e disegni di Jon Sack, edito da Round Robin
Le immagini delle graphic novel sono molto evocative, sottolineano in combinazione con i testi, un messaggio forte che spesso vale più di mille parole. Il lettore ne resta affascinato e al contempo intrappolato, incapace di lasciar andare una storia come quella di La Lucha – La storia di Lucha Castro , un atto di denuncia, nero su bianco, firmato dai disegni di Jon Sack e Adam Shapiro.
La domanda sorge spontanea, perché gli autori hanno scelto questo tema? Perché si sono focalizzati sui diritti umani in Messico?
Innanzitutto, prima di parlare dei protagonisti è bene sottolineare alcuni aspetti. L’avidità dei grandi gruppi economici è inarrestabile, l’interesse del singolo viene di norma calpestato e annientato di fronte ad una connivenza del potere politico e giudiziario. Il popolo messicano, ed esattamente la città di Juàrez, subisce tutt’oggi i soprusi e le violenze dei gruppi armati, paramilitari al servizio del potere ed impegnati ad una mera attività di controllo e repressione su un popolo a tutti gli effetti inerme a cui sono stati sottratti tutti i diritti, civili e politici.
L’informazione è stata trasformata in un mero strumento di propaganda e non di denuncia. E in questo contesto tutte le associazioni nate a salvaguardia dei diritti umani e delle libertà subiscono ogni giorno una violenza cieca, che non guarda in faccia in nessuno. E in questo clima di oppressione e di ingiustizia che vivono e lavorano le associazioni e i protagonisti di questa graphic novel.
La storia di Lucha è un po’ la storia di tutte quelle persone che ogni giorno mettono a rischio la loro vita per degli ideali di giustizia, cause nobili a cui sentono di appartenere e nessuno potrà indurli a rinunciare alla missione in difesa dei diritti umani.
L’ong Front Line Defenders ogni anno ci consegna un rapporto sui difensori dei Diritti Umani nelle Nazioni, e ogni anno il dato è più sconvolgente. Attivisti in tutto il mondo sono impegnati su più fronti, ad esempio gli attivisti ambientali sono in prima linea contro poli petroliferi, miniere, monocolture, etc.
Il numero degli attivisti assassinati aumenta di anno in anno, semplici avvocati, giornalisti, artisti, docenti, tutti impegnati a difendere il territorio e i diritti annessi, comunità allo sbando e in balia dei poteri forti. Attivisti inermi eppure pericolosi per lo status quo, voci solitarie che rivendicano l’attenzione dei media e portano avanti lotte sociali spesso a costo della loro vita.
Siamo nello stato di Chihuahua in Messico, a Juàrez dove risiede il Centro per i Diritti Umani delle Donne gestito da Lucha Castro e il centro è costantemente sotto attacco. Minacce, violenze, morti. Lucha combatte ogni giorno la sua battaglia, ma a che prezzo?
La sua famiglia l’ha sempre sostenuta incondizionatamente, ma Lucha è stata costretta a trasferirli in esilio all’estero per salvaguardare la loro incolumità.
Lucha ha affermato che resterà a Chihuahua perché è in atto un’epidemia di violazioni dei diritti umani. La sua organizzazione si occupa di difendere i diritti umani nei casi di genere: femminicidi, tratta, violenza domestica e violenza sessuale. Tutte vittime invisibili alle autorità, a queste nel tempo si sono aggiunte le vittime invisibile della guerra alla droga, sono venute a bussare alla sua porta: madri, figlie, sorelle di torturati o spariti, tutti attivisti spariti nel nulla. Lucha è l’unica a dar voce ad una comunità sotto assedio, difesa dalla voce di una donna coraggiosa che ha messo a disposizione di tutti il frutto dei suoi studi in legge, bussando alle porte della giustizia in una città di confine in mano al crimine organizzato con la complicità della polizia e dell’esercito.
E dove regna il caos, regna anche l’indifferenza alla sofferenza di chi non può e non vuole lasciare la sua casa per fuggire alla repressione dei militari.
Lucha ha detto: “La storia della mia vita non è più importante di quelle di molti lettori e lettrici. Tra luci e ombre, il mio percorso come attivista in difesa dei diritti umani ha profonde radici nell’eredità lasciata da mia madre, da mia nonna, dalle mie sorelle e dalle altre donne della Storia con cui condivido un sogno di libertà.”
E per questo sogno di libertà siamo qui oggi a raccontare, attraverso le immagini, la solidarietà e il sogno di libertà di tanti attivisti che hanno rinunciato ad una vita di agi per cambiare un meccanismo inumano.
Un sogno questo che sarà possibile solo riconoscendo il potere delle donne, incoraggiandole a ricostruire le loro vite.
Sei storie, sei vite, raccontate in bianco e nero, per rimarcare il contrasto tra il bene e il male, tra quello che giusto e quello che non lo è.
Scorrendo le pagine si ha la netta sensazione di essere all’oscuro di vicende che dovrebbero essere di dominio pubblico. Ma così di fatto non è, purtroppo. Quello che emerge invece da questa storia è l’omertà, la paura delle vittime, il silenzio delle istituzioni e la violenza cieca dei poteri forti.
Fino ad oggi ignoravo gran parte dei retroscena e questa graphic novel mi ha letteralmente aperto gli occhi. Non è forse questo il fine ultimo di un libro?
Un’arma potente quello della parola scritta, lo sanno bene le autorità di Juarez e Chihuahua che per anni hanno tentato con tutti mezzi di soffocare l’informazione e le associazioni in difesa dei diritti umani. La storia di Lucha è una di queste, il suo racconto parte dal Centro per i Diritti umani delle Donne di cui è direttrice e con la collaborazione di altri coordinatori, tra cui Alma e Gabino, quest’ultimo fa parte dei coordinatori in difesa dei contadini che chiedono la riduzione del debito.
E mentre Lucha si presenta ad un collega di Front Line Defenders le sparatorie impazzano non lontano dalla sede. Juarez è sotto assedio, una guerra che ha lasciato sul campo nel corso degli anni migliaia di vittime e costretto alla fuga metà della popolazione. Uno stato di fatto di cui ancora non si vede la luce in fondo al tunnel. La giustizia a livello internazionale tace, le repressioni sono implacabili mettendo lo stato di Chihuahua al primo posto per numero di minacce e omicidi di attivisti per i diritti umani. Lucha, insieme al suo staff e i centri di ascolto, sono una realtà preziosa grazie al coraggio di uomini e donne che ogni giorno rischiano la vita in nome di un sogno di libertà sotto l’occhio vigile dell’esercito che pattuglia le strade di Juàrez e Chihuahua.
Nel frattempo Lucha, Alma, Marisela, Norma, Emilia, Josefina, Guadalupe portano avanti con coraggio la loro battaglia per le donne, e non solo, continuano a morire per mano dei paramilitari e con la complicità della polizia, tutti al soldo dei cartelli della droga e di istituzioni corrotte. Ma questo non fermerà l’avvocato Lucha Castro a proseguire nella sua battaglia, i familiari lacerati dal dolore della perdita reclamano il suo aiuto insieme ad un Messico ferito che nel 2014, grazie alla “guerra alla droga” di Calderon, sono morte più di 100.000 persone, di cui 10.000 sono scomparse e oltre 100.000 hanno dovuto abbandonare le loro case, e oggi nel 2020 c’è un nuovo Presidente, Andrés Manuel López Obrador.
Graphic novel straziante dal punto di vista umano, in primo piano temi come il femminicidio e la vulnerabilità delle donne in una realtà ai confini della legalità. Le immagini di Shapiro E Sack ci mostrano il volto oscuro del Messico, quello disumano delle carceri, quello arido dei deserti, quello straziante delle vittime.
Incredula e piena di rimorsi mi congedo da questa storia con un grosso rammarico, quello di essere stata per troppo tempo all’oscuro, inconsapevole mio malgrado delle vicende che hanno riguardato e riguardano tuttora lo Stato del Messico, paese a cui spesso associamo spiagge e sombreri coloratissimi.
Il Messico di oggi ha sete di giustizia, merita giustizia, ma soprattutto sogna un paese a colori, “libero” di sorridere.
Scheda dell’editore
Lo stato messicano di Chihuahua e la città di Juarez sono famosi in tutto il mondo per essere dei focolai di violenza. I cartelli della droga e la corruzione nelle istituzioni producono ogni anno più omicidi a Chihuahua che nel dilaniato Afghanistan. Grazie a una cultura dell’impunità il 97 per cento degli omicidi resta senza colpevole. Ma nonostante questo clima di paura.
Un ristretto gruppo di attiviste per i diritti umani, rappresentato dall’avvocata Lucha Castro, lavora ogni giorno per identificare i killer e i funzionari corresponsabili. Questa è la storia di Lucha illustrata in questo graphic novel, che ci consegna le storie di famiglie lacerate da sparizioni forzate e omicidi. E del coraggio di comuni cittadini che hanno trasformato il loro dolore in resistenza.
Questo graphic novel è il primo di una serie che racconta l’impegno di attivisti in difesa dei diritti umani. In pericolo in tutto il mondo Front line defenders spera che questo libro possa aiutare a generare una maggiore consapevolezza riguardo i rischi affrontati. Non solo dalle donne attiviste nel nord del Messico, ma dai difensori dei diritti umani ovunque nel mondo.