di Valeria Gargiullo, Salani Editore
Mai stati innocenti
di Valeria Gargiullo, Salani Editore
Recensione
Valeria Gargiullo, finalmente una voce nuova, bella, nel panorama letterario italiano. Una scrittura piena, di talento, che arriva al lettore come una ventata d’aria fresca.
La giovane autrice Valeria Gargiullo irrompe tra le nuove leve con il suo romanzo d’esordio, Mai stati innocenti edito da Salani, una storia cruda che rispecchia fedelmente la realtà di certe periferie suburbane. Fin dalle prime battute mi sono ritrovata catapultata in un mondo che in parte già conoscevo e di cui avevo già sentito parlare attraverso i romanzi di Valentina d’Urbano.
Anche lei come Valeria Gargiullo ha preso spunto, per alcuni dei suoi libri, da quella società racchiusa tra le mura di quartieri fatiscenti inghiottita da enormi casermoni, emarginata dalle istituzioni e abbandonata a sé stessa dalle autorità. Un micro cosmo composto per lo più da famiglie che vivono un profondo disagio sociale, facili prede della piccola criminalità organizzata, unico sbocco o via di fuga a seconda delle necessità.
Nella scrittura di Valeria Gargiullo ho ritrovato parecchie analogie con l’approccio di Valentina d’Urbano, un filone caro ad entrambe, diverse sicuramente nella prosa ma terribilmente simili nell’interpretazione di quel disagio sociale così marcatamente presente in molte realtà suburbane.
In Mai stati innocenti, Anna la protagonista e voce narrante, racconta la sua storia e quella di suo fratello Simone, e sceglie la forma epistolare, una lunga lettera per raccontare la sua fuga, per imprimere su carta le motivazioni che l’hanno spinta a lasciarsi alle spalle Campo dell’oro, un quartiere che non le ha mai dato niente, solo dolore e miseria.
E l’unica maniera per sfuggire ad un destino già segnato è quello di studiare, andare all’università e laurearsi, ma per Anna è impensabile lasciare sua madre e il fratello quattordicenne Simone.
Nonostante la vita a Campo dell’oro non le abbia mai offerto nessuna prospettiva, Anna si sente presa tra due fuochi, da una parte la sua famiglia e dall’altra una tremenda voglia di riscatto, ma in cuor suo sente di non poterli abbandonare, chi si sarebbe occupato di loro?
A pochi giorni dalla partenza per Milano, Simone decide di aggregarsi alla banda dei Sorci, una piccola gang criminale capeggiata da Giancarlo, un astuto manipolatore che esercita il suo potere con piglio deciso intimando la sua banda a inseguire i suoi sogni di espansione.
Anna si trova ad un bivio, il futuro di suo fratello dipende da lei. La scelta è inevitabile, restare il più vicino possibile a Simone per proteggerlo, e l’unica maniera è entrare a far parte della banda dei Sorci. La vita dei due fratelli da quel momento in poi cambia radicalmente, tutto viene messo in discussione. Niente è come prima, e Anna si rende conto che Campo dell’ora non lascia scampo, tira fuori il marcio che c’è in ognuno di loro.
Fuggire da quella miseria resta l’unica alternativa, ma prima di partire deve salvare suo fratello da quel colpo di testa. La ricerca ossessiva di una guida, di una famiglia lo ha spinto ad entrare in una banda criminale, ma come distruggere, annientare il male? Farne parte, solo da dentro le prospettive cambiano, si ha più spazio di manovra. E così per Anna cambiano radicalmente le priorità, la banda e i bisogni di Giancarlo vengono al primo posto. Perché Simone va tutelato, protetto dal marcio di un luogo il cui unico scopo è annientarti.
Tra presente e passato, Anna ripercorre gli eventi analizzandoli, mettendo ordine ai fatti, riformulando i ricordi a suo piacimento per rendere il passato più dolce, accettabile. Meno amaro.
Gli eventi si susseguono freneticamente, la tensione sale insieme alle bugie, agli errori, alle decisioni che cambieranno per sempre la vita di tutti. Anna è letteralmente ingoiata dal quartiere, preda e predatore allo stesso tempo. Ingranaggi che non lasciano scampo, un chiaro esempio di uno spaccato della nostra società, senza falsi moralismi, solo la cruda realtà.
Quando non si ha più la forza di lottare per cambiare lo stato di cose, disillusi dalle istituzioni e lasciati alla mercè di piccoli criminali allo sbaraglio, si diventa parte del posto, complici del proprio destino.
Anna tenterà fino all’ultimo di cambiare il corso degli eventi, impotente e spinta dall’amore fraterno metterà in gioco tutta sé stessa, fino all’ultimo, attraverso uno sciocco espediente che segnerà per sempre la sua vita. Campo dell’oro le ha estirpato la purezza dall’anima e l’ha condannata per l’eternità, e niente sarà come prima.
Un resoconto crudo, emozionante, lucido. Un romanzo che parla di fratellanza, del desiderio di riscatto, del dolore della perdita, di errori, della rinascita: timida, necessaria, per preservare i ricordi di quello che c’è stato di bello e di buono. È sempre difficile immedesimarsi in alcune situazioni, specialmente per chi non vive certe realtà, e Valeria Gargiullo ha messo a disposizione dei lettori la sua esperienza, il suo vissuto. “È difficile spiegare alla gente di fuori cos’è il dolore in un quartiere come il nostro.”
La scrittura in questo caso si è rivelata lo strumento giusto per esorcizzare la rabbia e lo sconforto, e per sfuggire al degrado di un luogo che ha segnato la sua vita. Perché nonostante la povertà e la malavita è possibile inseguire i propri sogni, e il primo passo è sicuramente intraprendere un percorso di studio e leggere. Valeria Gargiullo si è affidata ai libri, ha lottato per i suoi sogni, e oggi ha raggiunto una meta, la pubblicazione di questo libro, perche “Il male non potrà spegnere quella luce che filtra tra le piccole fenditure di ognuno di noi.”
Consiglio vivamente di leggere Mai stati innocenti, edizioni Salani.
Scheda dell’editore
Questo romanzo è la storia di una ragazza disposta a tutto pur di liberare se stessa e il fratello dal luogo in cui è nata e dalla condanna della miseria. A volte il luogo in cui nasci è come se definisse una tua predestionazione, un po’ come una gabbia. E Mai stati innocenti riflette proprio su questo, attraverso il racconto dei protagonisti. Scoprirai una storia di amore e di violenza ambientata nella periferia italiana, una società cruda e un rapporto inossidabile tra fratello e sorella. Noi siamo rimasti folgorati! Qui due parole dell’autrice per farti entrare subito nell’atmosfera del romanzo:
«Campo dell’Oro è stata la mia casa per anni. Lo è ancora oggi quando torno nell’appartamento popolare che l’ater assegnò ai miei nonni negli anni Settanta, dove vive attualmente mia madre. Il quartiere è rimasto più o meno uguale, come se lì dentro il tempo si fosse cristallizzato, la gente è inghiottita da questo perimetro di casermoni, l’unica interferenza la morte che ogni tanto pesca qualcuno e lo prende con sé. Avevo bisogno di esorcizzare la rabbia e lo sconforto che provo, trasformarli in una sorta di espiazione. In posti del genere il male può nascere in modi diversi.
I Sorci non esistono, né esiste Giancarlo con la sua rana bambina, ma esistono le ingiustizie, la paura di non arrivare alla fine del mese, le bollette del gas insolute. Questo fazzoletto di terra mi è stato funzionale per riscattare donne abbandonate come Mirella, fratelli saggi come Simone, ragazzi bullizzati come Lorenzo, ma anche genitori che si spaccano la schiena per promettere un futuro migliore ai figli.
Tutte queste sono realtà universali, presenti in ogni angolo d’Italia, basta allungare lo sguardo sulle periferie per notare il degrado, la povertà, la malavita. Eppure, in questo profluvio di dolore, c’è chi sogna, chi crede nello studio, nei libri, in qualcosa di diverso. Il male non potrà spegnere quella luce che filtra tra le piccole fenditure di ognuno di noi».
L’autrice
(1992) Proviene da un quartiere popolare di Civitavecchia e cerca nella scrittura una forma di riscatto. Ha frequentato il Master in Tecniche della Narrazione della scuola Palomar. Attualmente vive a Roma, dove studia Lettere. Questo è il suo primo romanzo.