di Roberto Ritondale, Leone Editore
IL sole tra le mani
di Roberto Ritondale, Leone Editore
Recensione
Il sole tra le mani si è rivelato un romanzo sorprendente, inaspettato e molto intenso.
Inizialmente la sinossi non mi aveva del tutto convinta, devo essere sincera, ma una volta letto mi sono dovuta ricredere. La scrittura di Roberto Ritondale, così accogliente, mi ha letteralmente trasportato nel suo mondo immaginario, e dopo il successo di “Sotto un cielo di carta” (Leone Editore, 2015), ritorna in libreria con “Il sole tra le mani”.
Roberto Ritondale ama definirsi “scrittore ambulante” perché presenta i suoi libri nei luoghi più disparati: bar, scuole, centri per anziani, sartorie, spiagge e persino case private. “Presentazioni a domicilio – come si legge sul suo sito – in cambio di un buon caffè”. Convinto che la cultura debba uscire dai luoghi convenzionali per incontrare più persone possibili. E con queste premesse mi sono imbarcata in questa bellissima avventura in compagnia di un autore unico nel suo genere.
Questa è la storia e le vicissitudini di Aldo Montesi, un uomo costretto ad un certo punto della sua vita a fare i conti con se stesso. La solitudine ha sempre accompagnato la sua esistenza costellata da abbandoni e lutti.
Il padre scomparso e la madre morta in un tragico incidente lo hanno profondamente segnato.
Ormai adulto, il vuoto interiore e il passato con le sue incognite continuano ad assillarlo, e tutto questo ha reso Aldo un uomo incapace di provare emozioni, di relazionarsi in modo stabile con gli altri, il fallimento del suo matrimonio ne è la prova, ma soprattutto ama crogiolarsi nel suo dolore atavico di cui non conosce l’origine.
Escogita un sistema alquanto inusuale per colmare quel vuoto che lo attanaglia, si reca nei cimiteri per “spiare” il dolore dei parenti che piangono i loro cari accanto alle tombe.
“Penso che vorrei sciogliermi, sciogliere in lacrime il ghiaccio abulico che mi porto dentro. Vorrei sfogarmi e confidarle quanto può un vuoto trasformarsi in baratro.”
“Rotta dal pianto, la sua voce vibra di una tristezza più profonda, stamattina. E io l’assorbo, all’ombra di me stesso, e mi disseto di lacrime straniere.”
Questa sua consuetudine segna anche l’inizio di una storia che cambierà per sempre le sorti della sua vita. All’uscita da un cimitero Aldo subisce un atto intimidatorio, un avvertimento diretto a suo zio, un ricco imprenditore invischiato con gente poco raccomandabile.
Aldo Montesi è costretto a scappare e lascia Napoli alla volta della Sicilia, terra che l’ha visto crescere e dove ha trascorso gran parte della sua giovinezza. Sfrutta questa opportunità anche per recuperare le sue foto, Aldo ha intenzione di distruggere tutte immagini che testimoniano la sua vita, il suo passato. Questa decisione l’ha presa dopo uno strano scambio di battute con un custode di un cimitero che voleva a tutti i costi convincerlo ad acquistare un loculo.
Dopo questo strano incontro, Aldo riflette a lungo sulla morte e su cosa lasciamo effettivamente di noi agli altri. È arrivato così alla conclusione che le sue foto rappresentano una testimonianza tangibile della sua esistenza, una vita che lui non ha vissuto degnamente e al massimo delle sue potenzialità. Vuole cancellare tutte le tracce della sua esistenza, un’impresa ardua, quasi impossibile, eppure Aldo è fiducioso, ci riuscirà a dispetto di tutti. Cancellerà la sua vita, come se non fosse mai esistita.
La sua “caccia” alle foto gli darà l’occasione per ritrovare amici, parenti, amori perduti e molte verità scomode. Ma anche la possibilità di instaurare nuove amicizie, una donna in particolare si offrirà di accompagnarlo in un luogo mistico, per ritrovare la piena consapevolezza e la pace interiore.
Non tutto è perduto dopotutto, Aldo è riuscito dopo una vita piatta a scorgere un’uscita, grazie ad un evento inaspettato, una via di scampo da una realtà a cui non sentiva più di appartenere e dare finalmente un senso alla sua vita.
La luce della verità ha rischiarato il suo cammino, Aldo è finalmente pronto per ricominciare e dimenticare per sempre le delusioni e le menzogne che hanno segnato la sua vita fino ad allora.
Storia a tratti surreale ma terribilmente vera. La prosa dell’autore ha alleggerito e reso fruibile a tutti una storia non facile. Il protagonista è riuscito nonostante le avversità e l’assurdità del suo intento a raggiungere il suo fine dimostrando a tutti che c’è sempre un modo per risorgere dalle proprie ceneri. Aldo è rinato sotto una luce nuova, con uno scopo, libero di rincorrere i suoi sogni e la sua gioia di vivere.
Un libro in crescendo, partito in sordina e via via sempre più intenso, trascinante, profondo.
Romanzo metafora sull’uomo e della sua solitudine, ricco di simbolismi che mi hanno indotto a riflettere su quali siano le nostre priorità, del perché di alcune nostre scelte, ma soprattutto sul vero significato di concetti come speranza e felicità.
L’autore
Mi chiamo Roberto Ritondale. Sono nato a Pagani (Salerno) il 9 ottobre 1965. Sono un giornalista dell’Ansa, lavoro tra Milano e Roma. Laureato in Scienze Politiche all’Orientale di Napoli. Vivo in Brianza, a Seregno. La scrittura è la mia sposa.
Scheda dell’editore
Novembre 2004. Aldo Montesi, emigrato da Milano a Napoli, è uno strano voyeur del lutto: incapace di provare emozioni, ruba lacrime straniere nei cimiteri più singolari. La sua vita trascorre apatica fino a quando due eventi lo spingono all’azione: le minacce di un gruppo criminale e il dialogo surreale con un impiegato che vuole vendergli un loculo matrimoniale vista mare. Attraverso un viaggio catartico nel suo passato, Montesi cercherà di porre fine alle sue eclissi e di abbracciare la luce, distruggendo tutte le foto che lo riguardano, simbolo di ciò che è stato, e imparando ad aprirsi agli altri.
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