di Rebecca Kauffman, Collana BigSur
La casa dei Gunner
di Rebecca Kauffman, Collana BigSur
Recensione
“C’erano una volta sei grandi amici. Erano tutti diversi, ma insieme si trovavano benissimo. Uno di loro amava i numeri e le soluzioni. Una amava la musica e desiderava che il mondo fosse più bello. Un’altra era una leader senza paura che voleva proteggere tutti quanti. Uno di loro voleva sempre far ridere tutti. Uno era gentile e insegnava agli altri a volersi bene. L’ultima… era un mistero. I sei avevano bisogno gli uni degli altri”.
Alice, Sally, Lynn, Jimmy e Sam avevano fatto amicizia con Mickey da piccoli, quando abitavano tutti nella stessa strada e cercavano tutti dei compagni di giochi.
Questa è la storia della loro amicizia, ma questa è soprattutto la storia di Mickey. Un bambino fragile, profondamente segnato dal rapporto con suo padre, un uomo dalle emozioni oscure e inespresse.
Durante l’infanzia i sei amici prendono possesso di uno stabile abbandonato, battezzato in seguito la casa dei Gunner; la casa diventa con il tempo il custode dei loro giochi e dei linguaggi segreti e dei progetti, luogo perfetto per raccontare storie e complottare contro i bulli.
Nessuno di loro avrebbe mai immaginato che a sedici anni tutto questo sarebbe finito quando Sally decide di abbandonare il gruppo senza una motivazione plausibile, e da quel momento in poi il resto del gruppo resterà per sempre segnato da tale perdita. Gettando, nel giro di poche settimane, tutti i membri della casa dei Gunner in una solitudine buia e confusa. A soffrirne di più però sarà proprio Mickey, il suo rapporto con Sally era speciale, fatto di parole sussurrate e gesti silenziosi, e ora non resta altro che una sensazione di vuoto denso e dolente.
La casa dei Gunner è un romanzo tenero, malinconico, costruito interamente sul filo di un’amicizia sincera che si protrae nel tempo tra incontri e lunghe email. Passato e presente si intrecciano, si sovrappongono tra salti nel buio e profonde solitudini. Ne emerge un quadro con immagini distorte, a volte spigoloso, perché il passato con i suoi segreti e i suoi silenzi è un fardello che ci si porta dietro per tutta la vita. E Mickey ne sa qualcosa. La sua esistenza è stata profondamente segnata dalle assenze, dal vuoto, tanto da minare in età adulta la fiducia in sé stesso.
Un tempo le cose non erano difficili né complicate, gli amici lo proteggevano dal mondo esterno, si fidava di loro, fino a quel fatidico giorno in cui Sally, depositaria di segreti e verità inconfessabili, decide di dare un taglio netto a quella fiducia e scomparire dalle vite di tutti, lasciando i gunners con la terribile sensazione di non poter far nulla.
Cos’è la vita se ci viene negata la possibilità di condividere gioia e dolori con gli amici? Per Mickey gli amici hanno sempre rappresentato tutto, il mondo, la luce, le sfumature dell’anima, e nel profondo del suo cuore la sua unica “famiglia”. Gli unici in grado di comprendere e di amare la sua parte ombrosa, persistente e affidabile come una cara amica. Perfetto nonostante tutto, nonostante la malattia e l’imminente cecità, e quando il buio busserà alla sua porta, avvolgendo il suo mondo nelle tenebre per sempre, è sicuro di poter far affidamento sul supporto dei suoi amici, fratelli di cuore.
Non leggevo un libro così bello da tempo. Emozionante ma non triste. Equilibrato, mi ha convinto fin dalle prime pagine. La casa dei Gunner è interamente incentrato sul valore dell’amicizia e sul peso dei ricordi. Rebecca Kauffman sottolinea, con garbo e raffinatezza, un legame nato dalle ceneri di un dolore ancestrale, perduto nella memoria ma impresso nell’anima.
Lavoro non facile districarsi tra salti temporali e dialoghi serrati, ma indispensabile per sottolineare i diversi punti di vista. Il romanzo, inoltre, è stato sicuramente scritto anche per indossare una eventuale veste cinematografica, i dialoghi e l’ambientazione hanno dato libero sfogo alla mia immaginazione e hanno richiamato alla mente tipiche scene da film.
Ho apprezzato soprattutto la scorrevolezza della prosa, lineare e ricca di pathos, posata nonostante la drammaticità di alcuni passaggi. Un libro che fa riflettere, introspettivo, che tocca le corde del cuore con circospezione e ci ricorda la bellezza della condivisione, di cosa significhi dare e ricevere amicizia. Tutti valori aggiunti questi che insieme al ritmo narrativo, ben cadenzato, e una trama intensa, hanno reso questo libro uno dei libri più belli che io abbia mai letto.
Scheda dell’editore
Alice, Jimmy, Lynn, Mikey, Sam e Sally: da bambini erano inseparabili. Avevano trovato scampo alla solitudine e alla noia di una periferia depressa nel nord dello stato di New York – e spesso da difficili situazioni familiari – prendendo possesso di una casa abbandonata e facendone il quartier generale delle loro avventure.
A sedici anni, però, di colpo e senza spiegazioni, Sally ha tagliato i ponti col resto del gruppo, che di lì a poco si è sfaldato. Più di dieci anni dopo, gli altri cinque amici si ritrovano proprio al funerale di Sally, a interrogarsi sul motivo del suo suicidio, a fare i conti con i segreti del passato, a riannodare i fili dell’affetto fortissimo che ancora li unisce, al di là delle differenze di indole e della propria storia personale.
Un romanzo corale sull’amicizia popolato da personaggi di vibrante umanità (su tutti, il timido Mikey e l’esuberante Alice, profondamente legati per quanto caratterialmente agli antipodi), che l’autrice riesce a tratteggiare grazie alla vivacità dei dialoghi e a una cura delicatissima per i dettagli; una storia punteggiata di rivelazioni e sottili colpi di scena che tiene in pugno il lettore, lo diverte e lo commuove, e gli resta nel cuore a lungo anche dopo l’ultima pagina.
“L’autrice ha fatto in modo che passare del tempo con questi personaggi sia una vera gioia. […] C’è una tale dose di generosità, umanità e umorismo sulla pagina in ogni momento, che sono stata sempre felice di accompagnarli”
The New York Times
L’autrice
Rebecca Kauffman è nata nell’Ohio rurale e abita in Virginia. Ha studiato violino alla Manhattan School of Music e scrittura creativa alla New York University. La casa dei Gunner è il suo secondo romanzo.