di Carmela Scotti, Garzanti
La pazienza del sasso
di Carmela Scotti, edito da Garzanti
Recensione
Carmela Scotti è in libreria con un nuovo ed emozionante romanzo intitolato La pazienza del sasso, edito da Garzanti.
Ho letto tutti i libri di questa giovane e bravissima autrice siciliana. Fin da subito si è distinta nel panorama letterario per la sua capacità di esprimere emozioni forti, spesso contrastanti. La sua è sempre una scrittura introspettiva, che scava in profondo senza omettere nulla e in La pazienza del sasso è Argia, la nostra protagonista, a raccontare la sua storia e lo fa rivolgendosi a sua sorella Dervia, morta da poco. Il dialogo si va consumando durante il lungo viaggio intrapreso da Argia, Nicola e Lucio per riportare Dervia a Musolino in Sicilia, luogo emblematico chiamato casa, e dove tutto ebbe inizio.
Argia e Dervia, due sorelle, due figure contraddistinte accomunate dallo stesso sangue e dallo stesso amore per la madre. Solo per poco una famiglia felice, attimi rubati ad un tempo infinito segnato da lutti e perdite. La madre, una vita votata al cospetto della musica e alle sue due figlie, ma quando all’improvviso la musica smette di suonare il suo mondo implode, crolla su sé stesso e nulla sarà come prima.
Argia non fa che sottolinearlo, passo dopo passo, un supplizio che le ha costrette a lasciare la loro casa dopo il repentino abbandono paterno. Rimaste sole e in balia di una nonna anaffettiva le due sorelle saranno costrette a crescere in fretta, specialmente Argia la più grande, la più matura. Così diverse tra loro non solo fisicamente, ma anche nell’animo, Argia goffa e poco piacente e soffocata da una rabbia perenne e Dervia così aggraziata e sempre incline al perdono, non troveranno mai nella vita un punto di incontro, troppo l’odio covato negli anni, il risentimento si fa sottile con il passare del tempo.
Argia non riesce a perdonare la sorella, sua e solo sua la colpa delle loro sventure. Il romanzo è sapientemente costruito sul risentimento di Argia, l’evolversi delle vicende va di pari passo all’intensità delle emozioni in gioco che si fanno via via più profonde. Argia intrattiene un dialogo a senso unico, il suo è un viaggio nel tempo e anche se questo non pareggerà mai i conti con il passato rappresenterà comunque il primo passo per rimediare a tutto il male fatto, inferto ad una sorella che aveva solo una unica colpa: quello di essere nata.
I sensi di colpa attanagliano Argia e lo spettro di un terribile segreto, sono il motivo del suo astio nei confronti di Dervia, una rabbia coltivata con dovizia, alimentata con cura e portata al culmine con la morte di Dervia.
Carmela Scotti dosa con cura i tasselli di un mosaico complesso tra un passato da riscrivere e un futuro fatto di macerie. I protagonisti sono ben delineati, ognuno con un ruolo ben preciso e perfettamente inseriti nella storia. Ottima la tensione narrativa, l’intensità dei protagonisti buca le pagine perché l’approccio è sempre diretto, schietto, nulla viene risparmiato al lettore, senza per questo pregiudicarne la lettura.
La realtà è mostrata in tutte le sue sfumature, con i suoi alti e bassi, zone d’ombra compresi. Il viaggio rappresenterà per tutti un nuovo inizio, il modo per fare pace con il passato, perdonare e perdonarsi per ricominciare. E tappa dopo tappa la meta si avvicina, e mentre Argia riflette su quello che è stato, il presente prende il sopravvento disegnando un futuro possibile, agognato da troppo tempo. Perché la verità rimane sempre in agguato, e prima o poi troverà il modo di farsi ascoltare.
Per non inficiare la lettura di questo bellissimo libro ho preferito soffermarmi sulle emozioni che in questo libro giocano un ruolo centrale. La protagonista difatti non cerca giustificazioni, il coraggio risiede nel perdonare, accettare gli errori e fare pace con i propri demoni. Argia per tutta la vita ha sapientemente alimentato il suo odio nei confronti non solo della sorella ma anche del destino che le ha riservato una vita sterile di affetti e di amore, ma tutto questo ormai fa parte del passato, è tempo di guardare avanti, al presente chiamato Nicola e al futuro attraverso l’amore per suo figlio.
Romanzo potente che arriva al lettore grazie ad una prosa incisiva e profonda. Bello in tutte le sue accezioni, Carmela Scotti rappresenta una garanzia per ogni lettore e questa storia è l’ennesima conferma del suo innato talento per la scrittura.
Scheda dell’editore
È solo guardando al passato che possiamo costruirci un futuro
Della madre, Argia ricorda lo sguardo sereno mentre fa danzare le dita sui tasti del pianoforte. Il suo profumo, nei pomeriggi in cui le insegna a intrecciare i fili con il tombolo nella soffitta calda. In quei momenti, Argia si sente il centro dell’universo materno e vorrebbe occupare quel posto per sempre. Ma il suo si rivela presto un desiderio impossibile.
Quando sua sorella Dervia viene al mondo, la prima cosa che fa è toglierle quel primato. Senza alcuno sforzo. Del resto, Dervia è tutto ciò che Argia non è mai stata: bella, aggraziata e fragile. Di una fragilità che è naturale proteggere, ma è altrettanto facile colpire. Bastano piccoli dispetti, un rifiuto a una richiesta di aiuto, un silenzio troppo profondo, perché Argia sfoghi l’invidia e la gelosia che le si muovono dentro e, crescendo, si abbandoni a gesti e ripicche sempre più velenosi nei confronti di Dervia. Fino a raggiungere il punto di non ritorno.
Da allora sono passati anni. Argia si è rifatta una vita lontano dall’aspra Sicilia dove è cresciuta. Lontano da un passato troppo pieno di rancore e frustrazione. Eppure, intorno sé vede solo macerie. E si rende conto che i legami di sangue, per quanto non cercati e non voluti, restano eterni e ci definiscono. Per questo deve tornare nel Belice. Per riallacciare i fili di un’esistenza che altrimenti resterebbe soffocata dai fantasmi di un tempo che non esiste più.
Carmela Scotti torna a sondare le zone d’ombra dell’animo umano con la penna affilata, precisa e tagliente che la contraddistingue fin dal suo esordio, L’imperfetta, con cui ha convinto anche la critica più esigente. La pazienza del sasso è una storia che ci parla di legami familiari. Di espiazione. E del perdono che si cerca quando la verità, avvolta dalle nebbie del tempo, diventa opaca e rischia di confondersi con l’ossessione.
L’autrice
Carmela Scotti si è diplomata in pittura e fotografia all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Ha vissuto a Palermo, a Roma e a Milano, facendo i mestieri più diversi. Oggi vive in Brianza e collabora con i settimanali «Cronaca Vera» e «TuStyle». L’imperfetta (2016), suo romanzo d’esordio, è stato finalista al prestigioso premio Calvino. Con Garzanti ha pubblicato anche Chiedi al cielo (2018).
»Narratori Moderni« PP 240
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