di Cinzia Leone, Mondadori
Ti rubo la vita
di Cinzia Leone, edito da Mondadori
Rapallo: Cinzia Leone vincitrice della trentacinquesima edizione del Premio letterario nazionale per la donna scrittrice 2019 con Ti rubo la vita
Recensione
Recensire “Ti rubo la vita” è stata un’impresa ardua, nel senso buono della parola.
Il romanzo di Cinzia Leone mi è piaciuto molto, sotto tutti i punti di vista. E’ quel genere di libro che quando incontri un’amica dici semplicemente: – Ho letto un libro bellissimo! Devi assolutamente leggerlo …-
Interessante, emozionante, accattivante, è questo e tanto altro, c’è così tanto materiale su cui soffermarsi, tanti temi da approfondire, con spunti che ci riportano in un altro tempo, in altre epoche dove l’appartenenza religiosa aveva un peso enorme all’interno delle comunità.
All’apparenza i protagonisti maschili sembrano avere la meglio, figure centrali specie nella prima parte del libro, le donne risultano in secondo piano, intente a subire in silenzio le peripezie del destino, senza voce in capitolo e costrette a sottostare alle decisioni dei mariti.
Eppure le figure femminili emergono prepotentemente grazie alla mirabile penna di Cinzia Leone che ne traccia sapientemente i contorni, mettendo in luce la loro forza, e nel contempo la loro fragilità, un’arma quest’ultima potente e a doppio taglio, perché quando la vita pone le donne di fronte ad una scelta, le donne hanno il coraggio di portare fino in fondo i loro propositi.
E scegliere tra la vita e la morte, tra la verità e la menzogna, tra l’amore e l’odio, è stato inevitabile per Miriam, moglie di un turco musulmano, che ha combattuto una guerra silenziosa contro una scelta scellerata del marito, e tra le pieghe di una stanza in ombra, non ha mai rinunciato a se stessa, alla sua memoria.
E Giuditta che ha vissuto sulla sua pelle le leggi razziali, costretta a fuggire e nascondersi come un ladro. Ha perso il suo nome e le viene impedito di vivere il suo amore, non le restano altro che i ricordi, e lei lotta ogni giorno per tener fede alla sua promessa, salvarsi per ricordare.
E Esther, la donna di oggi, indipendente, si troverà di fronte ad un bivio, perchè il destino le ha riservato l’ingrato compito di raccogliere quello che resta del passato, macerie e cenere di un’identità perduta per sempre.
Un romanzo corale, un’epopea che lega tre famiglie, in un’epoca segnata dalla guerra e dall’antisemitismo. Tre figure di donne coraggiose, pronte a sacrificarsi per difendere i propri cari, disposte a tutto per sopravvivere alla crudeltà dei loro carnefici, in fuga, con in tasca una meta da raggiungere, la libertà e l’amore.
Una storia complessa che abbraccia il vero significato dell’appartenenza religiosa. Con un tocco leggero e molto rispettoso l’autrice ci introduce negli usi e costumi del popolo ebraico. Ci narra di rivendicazioni, di lotte, di perdono, di rinascita di un intero popolo che ha un sogno, la terra promessa, Israele.
Di Cinzia Leone mi resterà più di tutto la sua scrittura, lineare e molto invitante, mi ha consentito di immergermi completamente, anima e corpo, in un romanzo impegnativo – dal punto di vista delle pagine, ben 524 -, di visualizzare la storia, stuzzicando la mia immaginazione attraverso le voci narranti di tutti i personaggi, sapientemente delineati e ben inseriti nel contesto storico.
Romanzo che porterò con me per un lungo tratto di strada. Ha conquistato il mio cuore di lettrice e di donna. Consiglio vivamente di leggere Ti rubo la vita.
Scheda dell’editore
Quattro storie, quattro vite che si intrecciano, tra la Istanbul della rivoluzione di Ataturk, le leggi razziali sotto il fascismo, la guerra, e la fine del secondo millennio. Uno straordinario romanzo corale sull’amore, la tolleranza, il destino.
Ibrahim, Giuditta ed Esther, i protagonisti del romanzo, sono accomunati dal problema dell’identità: negata, tradita, scoperta e riconquistata. Ebrei a forza, ebrei in fuga o ebrei a metà, i tre si rincorrono da Jaffa a Djerba, da Alessandria d’Egitto a Basilea, da Miami a Roma, tra segreti e inganni nell’arco di mezzo secolo. Appartengono a due famiglie e a tre generazioni diverse, e si incontreranno in un finale a sorpresa.
Palestina, 1936. Ibrhaim Özal è un giovane mercante turco che ha appena concluso un contratto decisivo con Avrahàm Azoulay, uno dei più noti commercianti di cotone della città. Quando Azoulay viene barbaramente ucciso, Ibrahim decide di rubarne l’identità, di rubarne la vita. Il musulmano diventa ebreo. Una decisione che gli segnerà la vita.
Ancona, 1938. Giuditta ha diciassette anni, ama nuotare, vive con i genitori e il fratello Tobia ed è innamorata di Giovanni, il migliore amico di lui. Scopre d’improvviso cosa vuol dire essere ebrea quando i fascisti le rubano il padre, anarchico, e la cacciano da scuola. I due fratelli fuggiranno da Ancona per rifugiarsi nel ghetto di Roma, durante la guerra, sotto le bombe. E poi, di ritorno ad Ancona, si troveranno sulla linea del fronte in una fattoria occupata dai nazisti.
Roma, 1991. Esther, figlia di madre ebrea e di padre cristiano, delusa dagli uomini, accetta le rigide clausole di un matrimonio al buio con Ruben, un affascinante e misterioso pretendente ossessionato dalla stipula di un perfetto contratto di nozze. Ma nessun contratto è perfetto…
Cinzia Leone racconta quattro vite che si intrecciano, tra la Istanbul della rivoluzione di Ataturk e la fine del secondo millennio, passando per la Seconda guerra mondiale e la persecuzione razziale. Ti rubo la vita è un romanzo corale straordinariamente appassionante, ricco di colpi di scena e personaggi indimenticabili. Un libro che riflette sulla storia, l’identità e la tolleranza.
L’autrice Cinzia Leone
CINZIA LEONE, giornalista, autrice di storie a fumetti, illustratrice, vignettista e art director, è stata nel gruppo fondatore di «Il Male», «La Nuova Ecologia» e il «Il Riformista». Ha scritto e disegnato per: Il «Corriere della Sera», «Io Donna», «Amica», il «Sole 24Ore», «L’Espresso», «Repubblica», «Smemoranda», «Gambero Rosso», «L’Osservatore Romano», «Il Foglio».
Ha pubblicato cinque libri di storie a fumetti, lavorando con artisti quali Hugo Pratt, Guido Crepax e Lorenzo Mattotti.