Ghiaccio e argento
di Stina Jackson, Longanesi

Ghiaccio e argento
di Stina Jackson, Longanesi

Ghiaccio e argento

di Stina Jackson, edito da Longanesi

Ghiaccio e argento Stina Jackson Longanesi letturedikatja.com

Recensione Ghiaccio e argento

Sono tre anni che Lennart https://amzn.to/2PIwrDHGustafsson percorre ogni notte la statale che la gente del luogo chiama Via dell’Argento.
Sono tre anni che Lelle cerca Lina, sua figlia.

La Via dell’Argento l’ha inghiottita e nessuno sa che tutte le notti lui si mette in macchina e percorre la via alla sua ricerca.
E mentre fuma una sigaretta dopo l’altra intrattiene dialoghi immaginari con la sua bambina, pensieri sconnessi che rincorrono un unico filo conduttore, trovare il luogo dove sua figlia è tenuta prigioniera e soprattutto chi l’ha rapita.

Sua moglie Annette lo ha lasciato da tempo incolpandolo dell’accaduto, lui è stato l’ultimo a vederla quando quella maledetta mattina di tre anni fa ha accompagnato per l’ultima volta sua figlia alla fermata del bus.

È sua la responsabilità, è sua la colpa, suo il dolore.

L’intera comunità si è stretta al suo dolore, ma ormai è trascorso troppo tempo e ognuno è tornato alla propria vita, come Annette che ha scelto di crearsi una nuova famiglia con accanto un altro uomo. Lelle è solo, solo con i suoi pensieri e con la richiesta di aiuto di sua figlia che incessantemente chiede di essere ritrovata.

I poliziotti hanno passato al setaccio tutta Glimmerstrask, senza nessun risultato, la Via dell’Argento è l’arteria principale che mette in comunicazione, con un intricato groviglio di vasi minori e capillari, l’entroterra e per trovare una persona scomparsa in quella zona ci sarebbe voluto tutto il tempo del mondo.

Lelle nel suo girovagare si imbatte in una moltitudine di persone che hanno perso l’identità e che non riescono più a vivere nel mondo. Sono loro i maggiori sospettati, e non basterà una vita per stanarli tutti tra boschi impervi e paludi inaccessibili, eppure Lelle continua ogni giorno nella sua missione, perlustrare ogni casa, ogni anfratto di quel territorio. La gente poteva respingerlo quanto voleva, i rapporti di buon vicinato e l’armonia tra concittadini per lui ormai non contavano più nulla. Voleva soltanto la verità.

“La prima estate aveva bussato alla porta di ogni bifolco, di ogni scapolo che conosceva, chiedendo di dare un’occhiata alla cantina e alla soffitta. Era stato accolto con bestemmie e caffè caldo, ma l’unica costante era la solitudine, l’impressione che quella solitudine fosse ovunque. Si faceva strada come un acido lungo il margine di quelle foreste, si espandeva come un’epidemia tra coloro che restavano quando tutti gli altri se ne andavano. E ora lui era uno di loro, uno dei solitari.”

E mentre Lelle cerca sua figlia con ogni mezzo legale o meno, perché ogni uomo è un potenziale criminale, il sospetto ormai si era impossessato di Lelle, come la rabbia di sentirsi responsabile del dolore di sua figlia.
Nel frattempo nella piccola comunità arriva Meja, una giovane adolescente e contemporaneamente ne scompare un’altra.
La storia continua inesorabilmente a ripetersi. Ma nell’aria aleggia una nuova speranza che la nuova scomparsa cambi tutto, anche se tre anni sono molti per stabilire un collegamento.

“La coltre di buio che ogni pomeriggio scendeva sul mondo lo obbligava a cedere e desistere. I ricordi del sole di mezzanotte e delle lunghe notti al volante sembravano irreali, da quando doveva lottare per ogni ora di veglia. Vedeva il proprio riflesso sulle finestre scure e sapeva di essere solo davanti alla cena. Ma nei sogni lei era lì.”

Meja ha solo diciassette anni e viene dalla città, sua madre l’ha trascinata ai confini della civiltà per inseguire un sogno d’amore. Incastrata lungo la Via dell’Argento e lontano da tutto ciò che ama, sola e disperata cede alle lusinghe di un giovane ragazzo che la convince a trasferirsi nella fattoria dei suoi genitori, per vivere in una famiglia normale, felice, tutto quello che Meja non ha mai avuto. Ma le apparenze spesso possono rivelarsi ingannevoli e fuorvianti. 

E mentre “ Il sole di mezzanotte avrebbe snidato gli uomini dalle loro tane, colmandoli di desiderio. Pronti a ridere a ad amare e farsi violenza l’un altro. In quei giorni capitava che alcune persone scomparissero, che rimanessero abbagliate e perdessero la via. Ma lui non voleva credere che potessero morire.”

La stagione autunnale è alle porte e i destini di Meja e Lelle si intrecciano in una spirale sempre più intricata, fino a quando la verità, sconvolgente e inaspettata, verrà a galla con tutto il suo carico di dolore.

Ghiaccio e argento di Stina Jackson si è rivelato fin dalle prime battute un thriller psicologico ben congeniato.
L’evoluzione dell’intreccio narrativo appare a primo acchito lento, ripetitivo, sottotono, ma è solo una mera impressione. L’autrice si è letteralmente calata nei panni del protagonista, prosa e ritmo narrativo sono stati appositamente studiati per concedere al lettore il tempo di immedesimarsi nei personaggi, per carpirne gli stati d’animo, il dolore, i pensieri, le passioni, le solitudini. La solitudine è sicuramente il filo conduttore del romanzo, Lelle e Meja si riconoscono, condividono lo stesso stato d’animo, cupa, piena di ombre.

Romanzo/thriller raffinato, introspettivo, intenso, molto coinvolgente e con una forte valenza di contemporaneità. La luce infinita dell’estate nordica, inoltre, conferisce alla storia una qualità strana, quasi onirica.

L’esordio di questa giovane autrice si è rivelato nel contempo inquietante e coinvolgente, un esordio geniale ed emozionante sotto tutti i punti vista. L’originalità della trama e le ambientazioni suggestive mi hanno favorevolmente colpito ed emozionato.

Consiglio a tutti di leggere Ghiaccio e argento di Stina jackson, edizioni Longanesi.

Scheda dell’editore

290.000 COPIE VENDUTE IN SVEZIA
Un romanzo d’esordio geniale. 
Un’autrice in grado di ribaltare la prospettiva comune: la solitudine sembra preferibile alla compagnia, una grande foresta appare più sicura di una casa che non si riesce ad abbandonare.

Sono ormai tre estati che Lelle, insegnante di liceo e padre di un’adolescente, trascorre ogni notte alla guida della sua auto. Conosce ogni metro degli oltre cinquecento chilometri della Via dell’Argento, la strada che serpeggia tra gli alberi dell’antica foresta nel Nord della Svezia, al confine con la Norvegia. Quella che il sole di mezzanotte non riesce a illuminare.
Lelle conosce ogni paesino isolato, ogni insediamento, ogni specchio d’acqua.

Sono tre anni che sua figlia è scomparsa, da qualche parte fra il ghiaccio e l’argento, lungo quell’autostrada che d’estate, sotto il sole di mezzanotte, sembra un nastro d’asfalto sulla luna. Lelle ha soltanto l’estate per cercare sua figlia, perché in autunno inizia l’anno scolastico e deve interrompersi. Lelle non ha speranze, eppure la speranza è l’ultima cosa che gli resta.
Meja ha diciassette anni e viene dalla città, ma sua madre l’ha costretta a trasferirsi a Glimmersträsk: un puntino sconosciuto lungo la Via dell’Argento.

Lontana da tutto ciò che amava, Meja è sola e disperata. Finché non incontra qualcuno che può darle più di quanto abbia mai avuto: una nuova famiglia.
Con l’arrivo dell’autunno e la sparizione di un’altra ragazza, i destini di Lelle e Meja iniziano a intrecciarsi in modo indissolubile. E sconvolgente.

L’autrice

Ghiaccio e argento Stina Jackson Longanesi letturedikatja.com

Stina Jackson è nata e cresciuta a Skellefteå, nel Nord della Svezia. Poco più di dieci anni fa si è trasferita a Denver, in Colorado, dove ha scritto il suo romanzo d’esordio, l’acclamato Ghiaccio e argento con il quale si è imposta in tutto il mondo come nuova stella della suspense nordica, con 290.000 copie vendute in patria a un anno dall’uscita.

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