di Maurizio De Giovanni, Rizzoli
Le parole di Sara
di Maurizio De Giovanni, edito da Rizzoli
Dopo il grande successo di Sara al tramonto, Maurizio De Giovanni ritorna in libreria con Sara … e le sue parole.
Abbiamo conosciuto Sara Morozzi, ex agente dei servizi segreti con Sara al tramonto.
Una donna senza tacchi e coi capelli grigi, sfuggente, laconica, invisibile. Dal carattere chiuso, spesso ombroso, scostante e per gran parte del tempo impegnata in una inutile fuga dai suoi fantasmi del passato, il figlio, Giorgio, e il compagno Massimiliano. Il primo, abbandonato quando aveva sette anni e ritrovato, senza averlo mai conosciuto davvero, sul tavolo di un obitorio; il secondo, per il quale aveva rinunciato a essere madre, sconfitto da una lunga, penosa malattia.
Un personaggio autentico, spigoloso e ai più invisibile che ci svela capitolo dopo capitolo i retroscena e il funzionamento di una unità segreta di cui lei stessa faceva parte.
In Le parole di Sara l’amica, collega e antica rivale Teresa Pandolfi – prima donna a capo dell’unità per la sicurezza dello Stato – chiede l’aiuto di Sara per un caso scottante che la vede coinvolta in prima persona. Sara e Teresa, insieme nell’unità segreta hanno collaborato per anni a casi scottanti, raggiungendo con il tempo una sinergia perfetta. Ognuna a suo modo speciale si completavano a vicenda, la Mora Sara vedeva al di là delle maschere e conosceva le emozioni, la Bionda Teresa intuiva le ragioni delle menzogne. Il loro lavoro consisteva principalmente nel decifrare sussurri rubati o esaminare le immagini sgranate delle telecamere di sorveglianza.
“L’orecchio di un indispensabile apparato dello stato. Guardare, capire, riportare.”
Entrambe dotate di spiccate capacità, con il tempo e l’esperienza acquisita sul campo hanno guadagnato prestigio e potere, almeno fino a quando Sara non ha deciso di mollare tutto per amore. Maurizio De Giovanni ci ricorda che Sara non è solo una ex agente dalle spiccate capacità di analisi e in grado di interpretare la mimica facciale come nessun altro, ma è anche una donna che ha sofferto, e a suo modo fragile in un mondo che si evolve velocemente. Eppure ancora una volta Sara è pronta a smascherare finte emozioni e sentimenti bugiardi per salvare un’amica.
In questo secondo capitolo dedicato a Sara e alle sue indagini tutti i pezzi del puzzle della sua vita privata troveranno una collocazione definitiva. Sara troverà le conferme ai suoi sospetti sfruttando non solo la sua esperienza lavorativa e il suo innato intuito per trovare la verità, e non si fermerà dinanzi alle semplici parole rubate ma scaverà a fondo come solo lei sa fare.
Teresa oggi è nei guai e ha chiesto aiuto a Sara perché solo lei è in grado di comprendere le dinamiche dei servizi segreti. Teresa è l’unica amica di Sara, la loro non è una amiciazia qualsiasi ma l’unica possibile perchè la vita nell’unità è dura e troppe sono le restrizioni da rispettare per tutelarne la segretezza.
La vita privata e i rapporti di amicizia sono ridotti all’osso e questo stato di cose non ha fatto altro nel tempo che accentuare i tratti caratteristici di Sara, invisibile e laconica fino allo stremo, almeno questo è quello che pensa il suo collaboratore Pardo.
Teresa Pandolfi ha commesso un grave errore di valutazione e ora tocca a Sara con la sua piccola squadra personale, composta da Pardo e Viola, la sua neo nuora, condurre un’indagine parallela, all’ombra dei servizi segreti per addentrarsi tra le spire di una vicenda che si rivela fin dal principio oscura e intrigata. Si fa largo la consapevolezza di uno scenario sconvolgente, una strategia criminale fino ad allora impensabile e di cui fanno parte personaggi altisonanti insospettabili. E sarà proprio Sara a svelarne i contorni attraverso un’indagine mirata costruita sulle parole e sul suo talento d’interpretare i segni.
Thriller nostrano, curato e accogliente. All’apparenza pacato, dal ritmo cadenzato, ma ingannevole per molti aspetti perché il lettore viene letteralmente travolto dal lento ma inesorabile scorrere del fiume, quelle delle parole di Sara, intrappolato in una storia dai lati oscuri e nel contempo molto intrigante.
Sara è una protagonista che vive di anonimato, questa è la sua forza, ma il suo non esserci è solo pura illusione, la sua presenza scenica è minima eppure decisiva insieme al fluire dei suoi pensieri tra passato e presente. Le sue osservazioni argute e sempre realistiche strappano un sorriso, perché Sara piace, e piace così com’è, all’apparenza fragile invece letale, e io non la vorrei diversa.
Maurizio De Giovanni ha ancora una volta maneggiato una vicenda dalle mille sfaccettature rendendola credibile, realistica, tanto da indurmi a riflettere su questioni importanti a cui non avevo mai dato peso. La visione che ci presenta l’autore vuole essere sicuramente un monito a chi ci governa, ma anche uno spunto per una nuova consapevolezza nei lettori.
Non è facile vivere da semplici cittadini, molto ci sfugge e molto ci viene negato. Nelle alte sfere vengono attuati pericolosi giochi di potere, interessi personali e strategie di governo spesso non coincidono e le guerre intestine che ne scaturiscono mettono a dura prova la stabilità di un intero Paese, e a pagarne il prezzo più alto naturalmente siamo sempre noi cittadini, ignari e indifesi.
Assolutamente da non perdere.
Consiglio vivamente a tutti di leggere Le parole di Sara di Maurizio De Giovanni, non ve ne pentirete!
Se questo articolo è stato di tuo gradimento ti invito a leggere la recensione Sara al tramonto dello stesso autore
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Scheda dell’editore
Due donne si parlano con gli occhi. Conoscono il linguaggio del corpo e per loro la verità è scritta sulle facce degli altri. Entrambe hanno imparato a non sottovalutare le conseguenze dell’amore. Sara Morozzi l’ha capito molto presto, Teresa Pandolfi troppo tardi.Diverse come il giorno e la notte, sono cresciute insieme: colleghe, amiche, avversarie leali presso una delle più segrete unità dei Servizi. Per amore, Sara ha rinunciato a tutto, abbandonando un marito e un figlio che ha rivisto soltanto sul tavolo di un obitorio.
Per non privarsi di nulla, Teresa ha rinunciato all’amore. Trent’anni dopo, Sara prova a uscire dalla solitudine in cui è sprofondata dalla scomparsa del suo compagno, mentre Teresa ha conquistato i vertici dell’unità. Ma questa volta ha commesso un errore: si è fatta ammaliare dagli occhi di Sergio, un giovane e fascinoso ricercatore. Così, quando il ragazzo sparisce senza lasciare traccia, non le resta che chiedere aiuto all’amica di un tempo.
E Sara, la donna invisibile, torna sul campo. Insieme a lei ci sono il goffo ispettore Davide Pardo e Viola, ultima compagna del figlio, che da poco l’ha resa nonna, regalandole una nuova speranza. Maurizio de Giovanni esplora le profondità del silenzio e celebra il coraggio della rinascita, perché niente è davvero perduto finché si riescono a pronunciare parole d’amore.
L’autore
Maurizio De Giovanni ha creato le serie bestseller del commissario Ricciardi e dei Bastardi di Pizzofalcone. Per Rizzoli ha pubblicato Il resto della settimana (2015), I guardiani (2017), Sara al tramonto (2019), per cui esiste un progetto di fiction televisiva, e l’antologia Sbirre (2018), con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo.