di Eleonora Marangoni, Neri Pozza
Lux
di Eleonora Marangoni, edito da Neri Pozza
Lux di Eleonora Marangoni si è rivelato un libro molto singolare, raffinato, dal sapore antico. Fin dalle prime battute emerge una scrittura marcata, a tratti artificiosa, ricercata.
Il protagonista, rampollo di un’agiata famiglia inglese, di origini italiane da parte di madre, con fare distratto, malinconico si racconta con una leggera vena ironica. Un presente vissuto nell’assenza di sé, alla ricerca continua di emozioni; e a nulla valgono i viaggi e un lavoro soddisfacente a colmare quel vuoto, quel disinteresse che lo angustia.
Niente è come prima, prima di perdere Sophie, la loro relazione è finita da tempo, è rimasto solo il rimpianto dei giorni felici, di un tempo perduto per sempre. Il ricordo di lei lo accompagna da allora, il rimorso per quello che non è stato lo ha spinto ad idealizzare la figura di Sophie, che nel frattempo ha proseguito la sua vita in una direzione diversa, lontana da quella di Tom.
Tra i ricordi d’infanzia emerge la figura di un padre rigido, dedito solo al lavoro, ma che ha saputo trasmettergli un affetto sincero, ma rigido, avaro di dimostrazioni.
D’altra parte la madre, così solare, passionale, estroversa, era l’esatto contrario, difatti erano legati da un affetto sincero, libero dalle convenzioni.
Il fratello di sua madre, animato dalla sua stessa indole, era un uomo di mondo, eccentrico e sempre in cerca di avventure. E solo da un uomo come suo zio, poteva ricevere in eredità un’isola sperduta nei mari del sud Italia, un vulcano inattivo, diciotto baobab nani e un albergo con una fonte d’acqua minerale. Un lascito bizzarro, ma più bizzarre sono le sue ultime volontà, recarsi personalmente sul posto, per concludere una eventuale vendita della proprietà.
Tom dopo alcuni tentennamenti decide di partire insieme a Ottie, la sua compagna, per chiudere questo capitolo della sua vita. Non sa cosa aspettarsi, spera solo di concludere in fretta la vendita per ritornare al suo lavoro e alla sua routine. Dopo molte tribolazioni Tom giunge sull’isola, sperduta tra i mari del Sud.
Un’isola all’apparenza minuscola, ricoperta in parte da una fitta vegetazione lussureggiante, in contrapposizione ad una zona arida, rocciosa. L’albergo non è altro che una vecchia e malconcia abitazione adattata a struttura vacanziera, dove il personale di servizio si autogestisce da tempo; figure eccentriche si aggirano nell’albergo, un custode gretto e senza troppi peli sulla lingua, una prostituta ciarliera e un giovane garzone tuttofare.
Al momento del loro arrivo gli unici ospiti paganti sono uno scrittore inglese, cliente affezionato, e una biologa, incinta di otto mesi, giunta sull’isola per studiare i microrganismi presenti nella fonte dell’isola. Tom ha la sensazione di vivere in un posto senza tempo, carico di energia positiva, sente nascere in lui una forte affinità con l’isola.
Suo zio era stato un uomo passionale, dirompente, ma soprattutto istintivo, e ogni suppellettile, acquistato durante i suoi tanti viaggi, nel tempo si è perfettamente amalgamato all’ambiente stravagante e allo stesso tempo accogliente della pensione.
L’acquisto dell’isola non si è rivelato un buon affare per suo zio, eppure Tom percepisce in quel luogo così magico una serenità che non sentiva da molto tempo.
Durante il suo soggiorno, un improvviso temporale colpisce l’isola, tutti gli ospiti e il personale di servizio dell’albergo sono costretti a trascorrere la notte insieme. E proprio durante quella notte, in una dimensione parallela, qualcosa li cambierà per sempre, lo stesso Tom riuscirà finalmente a guarire le ferite di un amore mai dimenticato e ripartire più leggero, rigenerato.
Il primo approccio con la scrittura ricercata di Eleonora Marangoni non è stato semplice, un po’ impegnativo, almeno nella prima parte.
La monotonia dei primi capitoli è in totale contrapposizione alla seconda parte del libro, più solare, frizzante, per sottolineare, a mio avviso, l’evoluzione sentimentale del protagonista.
Mi sento di consigliare questa lettura solo ai “lettori forti”, perché bisogna armarsi di pazienza e superare lo scoglio dei primi capitoli. ll ritmo narrativo è lento, ma ingannevole, la storia procede spedita tra dialoghi divertenti e monologhi un po’piatti, per arenarsi del tutto in prossimità della fine con un epilogo debole, del tutto insoddisfacente.
Nell’insieme il libro non mi ha entusiasmato, ma neanche deluso. Quello che più mi dispiace è non aver fatto mio il suo messaggio.
Scheda dell’editore
Ci sono molti modi di trasformare qualcuno in un fantasma, e Thomas Edwards si è scelto il suo. La sua vita non ha proprio niente che non va: Tom è un giovane italoinglese di buona famiglia, che abita a Londra e viaggia spesso per lavoro. Architetto, gestisce con successo uno studio di light design, e da quasi un anno fa coppia fissa con Ottie Davis, una chef in carriera con un figlio di sette anni, Martin.
Ma Thomas abita il mondo solo in superficie: schivo e in parte irrisolto, lascia che la vita scorra senza pensarci troppo; il suo ricordo di un amore finito, quello per Sophie Selwood, è una presenza costante e tangibile, che illumina gli eventi e le cose che lo circondano, e ci racconta di come l’amore, o il ricordo dell’amore, possano trasformarsi in una composta e implacabile ossessione.
Una strana eredità da parte di un eccentrico zio costringe Thomas a uscire dalla quotidianità. Un viaggio verso un’isola del sud Italia, un albergo affascinante e malandato e un fine settimana imprevisto – in compagnia della gente del posto e degli altri forestieri giunti a loro volta sull’isola – saranno l’occasione perfetta per sparigliare le carte, guardare le cose da un altro punto di vista e fare finalmente i conti con il passato, questo animale saggio e al contempo grottesco che sembra sempre volerci indicare la strada.
L’autrice
Eleonora Marangoni è nata a Roma, si è laureata a Parigi in letteratura comparata e lavora come copywriter e consulente di comunicazione. Ha pubblicato il saggio Proust et la peinture italienne (Michel de Maule, 2011), il romanzo illustrato Une demoiselle (Michel de Maule, 2013) e Proust. I colori del tempo (Mondadori Electa, 2014). Nel 2017 ha vinto il Premio Neri Pozza con Lux.
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