di Emily Fridlund, DeA Planeta
Storia dei miei lupi di Emily Fridlund
FINALISTA DEL MAN BOOKER PRIZE 2017
Acclamato dalla critica, candidato al prestigioso premio Man Booker Prize, mah… Ho diversi dubbi in merito.
Il libro in questione mi ha incuriosito molto, e l’ho letto avidamente in cerca di quelle emozioni tanto decantate nella trama. Aspettative del tutto deluse.
Romanzo emblematico e nel contempo caotico. Le vicende si svolgono con una lentezza esasperante, al limite della noia. Non ne ho colto messaggi significativi, solo tanta solitudine, ogni protagonista si isola per rincorrere i propri spettri, come la stessa protagonista Linda, una quindicenne malata di solitudine e di curiosità. Linda è un’attenta osservatrice, racconta in modo semplice e diretto le proprie impressioni sulla piccola porzione di mondo che la circonda. Sono tutte immagini senza filtro, e quello che le sfugge o non comprende lo colma con la sua fervida immaginazione, infatti molte sono le domande che l’assillano.
Le sue giornate sono tutte uguali, scorrono lente, tra casa e scuola. Ho ritrovato, attraverso la voce di Linda, la provincia americana con tutti i suoi stereotipi, le stesse atmosfere, i luoghi incontaminati, le comunità chiuse e isolate, fanno da sfondo ad una storia che ricalca il classico filone della letteratura americana. Quindi possiamo facilmente immaginare come la vita in una piccola comunità della provincia americana possa essere dura per una adolescente costretta a vivere in una casa isolata e in ristrettezze economiche.
Pochi diversivi, niente svago se non la comparsa di un nuovo professore a scuola e la venuta di qualche forestiero. Infatti la sua amicizia con una coppia che si è trasferita al di là del lago, le dà l’occasione di osservare da vicino la vita di questa famiglia un po’ fuori dalle righe e immaginare di vivere una vita diversa.
Qualcosa di oscuro aleggia su di loro, se ne percepisce l’ombra, eppure Linda non vuole vedere il vero volto del male, la sua amicizia con la madre del piccolo Paul non le permette di valutare lucidamente la realtà dei fatti, solo in seguito sarà in grado di dare il giusto peso agli eventi. Paul è piccolo, indifeso, la madre lo affida alle cure di Linda, e tra i due nasce un rapporto speciale, complice.
Le vicende si intersecano, i piani temporali si confondono, si alternano in uno strano gioco alla ricerca della verità. Quella verità che alla fine arriva, spietata e crudele, e Linda ne raccoglie i pezzi cercando di ricomporre un puzzle che da tempo attendeva di essere completato.
Un quadro poco edificante della realtà americana, dove il vizio, la perversione, il fanatismo e la solitudine rappresentano l’ultimo gradino di una società alla deriva. Comprendo l’intento dell’autrice e l’idea di fondo del romanzo, ma in tutta sincerità non ho sentito nessuna connessione con questo libro.
Scheda dell’editore
Una storia potente e oscura, illuminata da una scrittura di ineffabile bellezza. La rivelazione di un’autrice di grande talento: uno dei debutti più apprezzati e di maggior successo della trascorsa stagione letteraria in Americ
Tra i boschi, le paludi e gli inverni infiniti del Nord Minnesota, Linda Furston è una ragazzina guardinga e affamata come i lupi dei quali scrive – a sproposito – per una competizione scolastica. Quando Patra, giovane madre con figlio piccolo al seguito, si trasferisce nella casa vicina alla sua, la perfetta solitudine che ammanta la vita di Linda comincia a sfaldarsi. Ma l’accogliente routine di quella che presto diventa la sua famiglia elettiva nasconde più di una crepa.
Piccoli, inquietanti segnali alludono a un pericolo la cui esatta natura rimane celata alla vista. Un segreto, una ferita. Una minaccia che Linda, arruolata come babysitter e come complice, si scopre disposta a ignorare, e che, pagina dopo pagina, prende corpo sotto lo sguardo attonito del lettore.
Caso letterario da oltre cinquantamila copie negli Stati Uniti, acclamato dalla critica e finalista a sorpresa del prestigioso Man Booker Prize al fianco di grandi nomi come Paul Auster, George Saunders e Mohsin Hamid, Storia dei miei lupi disegna il ritratto di un personaggio e di un mondo difficili da dimenticare.
Corrosi da un’oscurità tanto vasta e invincibile da diventare la nostra.
«Si legge come un pulp intelligente… lo stile è sapiente e perfettamente calibrato.» – The New York Times Book Review
«Poetico, complesso e di devastante bellezza.» – T.C. Boyle
«Immaginate una di quelle storie con la parola ragazza nel titolo nelle mani di una scrittrice dalle doti straordinarie. Il romanzo della Fridlund è un po’ così, solo più bello. Un racconto indelebile di fascinazione e terrore.” – New York Magazine
L’autrice Emily Fridlund
è cresciuta in Minnesota e attualmente risiede fuori New York. Ha un dottorato in letteratura e scrittura creativa. Questo è il suo primo romanzo.
Storia dei miei lupi
Emily Fridlund
Traduttore: L. Martini
Editore: DeA Planeta Libri
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 17/04/2018
Pagine: 348 p., Rilegato
EAN: 9788851157609