Imma Vitelli, Longanesi
La Guerra di Nina
di Imma Vitelli, edito da Longanesi
“Capii che eravamo arrivati in Siria dall’odore di Omar. Sudava, sotto la kefiah nera, e ogni tanto si distraeva dalla guida e mi guardava. Sembrava tranquillo, ma non lo era, aveva le labbra secche e poca saliva, e le nocche bianche strette intorno al volante della Mercedes nera. Accese una Marlboro, aspirò a fondo e disse: «Benvenuta nella Siria libera».
Era il 18 agosto del 2013 e mancavano tre giorni al nostro sequestro.”
Recensione
Libro rivelazione del mio 2021, “La guerra di Nina” è arrivato là dove l’intero sistema dell’informazione ha miseramente fallito.
La reporter Imma Vitelli si è raccontata attraverso la sua storia, un’esperienza dolorosa ed emotivamente devastante, che l’ha vista protagonista in prima persona in una guerra ingiusta e impari. E mentre i ricordi di Imma sfilano davanti ai nostri occhi e le immagini si sovrappongono, ne emerge un quadro desolante di un Paese distrutto alla mercè di bande criminali, il vero volto della Siria, quello radicato tra le pieghe della memoria, impolverato e pieno di crepe che crede in un sogno di libertà, che sogna la giustizia divina e terrena, e nel mentre è costretto a scendere a compromessi perché ogni sogno ha un prezzo, come il sogno di Omar che era quello di fotografare la sua terra la Siria, renderle giustizia attraverso la forza delle immagini sfidando le menzogne delle parole e delle false promesse.
E tra faide e vendette personali Nina e Omar giungono ad Aleppo nell’estate del 2013, con la speranza di assistere e testimoniare la caduta del dittatore Bashar al Assad.
Romanzo che cattura, ammalia e di cui non si può fare a meno. La scrittura creativa, quasi visiva di Imma Vitelli, mi ha aperto gli occhi su un conflitto che qui in Occidente per molti è e resterà un mistero. Ho finalmente compreso le ragioni alle basi di una guerra civile che ormai si continua a combattere giorno dopo giorno, metro dopo metro, seppellendo sotto cumuli di macerie il dolore di una popolazione costretta ad abbandonare le proprie case, il passato, le radici per sopravvivere al nemico: il suo stesso Paese.
Nina era alla sua prima guerra, entra in Siria illegalmente insieme al suo compagno, aveva un sogno – “ Volevo anch’io credere in qualcosa, fare la mia parte, restituire umanità alle vittime, con la testimonianza”- , quindi animata da un forte senso di giustizia e con un sogno in tasca segue in “missione” Omar, siriano e fotografo di guerra. Nina ricorda di non essersi mai sentita così viva come in quel momento, la sicurezza di un lavoro stabile non le era mai interessato.
Nonostante tutte le precauzioni del caso la loro avventura in terra siriana durerà ben poco. Dopo aver soggiornato per un breve periodo all’Anagrafe, centro di comando dei ribelli, Nina conosce Khaled capo dei ribelli e cugino di Omar, un’occasione preziosa per la reporter di sondare da vicino le ragioni e le visioni di una delle fazioni in guerra. Ma si sa in zona di guerra le situazioni evolvono velocemente e i due compagni di viaggio vengono fatti prigionieri durante una manifestazione.
Nina viene rinchiusa in un’aula di una ex scuola elementare, trasformato per l’occasione in un centro di detenzione, mentre Omar è prigioniero in un luogo segreto.
Quante volte aveva affermato che era ingiusto pagare i riscatti per i giornalisti rapiti in zona di guerra, e ora lei si trova esattamente dall’altra parte della barricata. Vittima in balìa dei potenti, pronti a barattare una vita per il vile denaro, un bottino di guerra in carne ed ossa.
Il romanzo ripercorre l’intera prigionia di Nina, detenuta in cella insieme ad una giovane artista indipendente e fuori dalle regole di nome Amal, unica consolazione in una situazione senza via d’uscita. La lunga prigionia si rivelerà ben presto una delle esperienze più terrificanti della sua vita. La penuria di cibo e le precarie condizioni igienico sanitarie mettono a dura prova il suo stato emotivo, solo i messaggi sussurrati da Walid, un ragazzino di tredici anni il cui unico sogno è vendicare la morte di suo padre, le trasmettono un po’ di conforto e di speranza.
E intanto tra un ricordo e l’altro Nina ci racconta del suo amore per Omar, così semplicemente, passaggi di una tenerezza infinita, sguardi rubati, scene del passato, dialoghi pieni di sole. Un amore capace di valicare le differenze, di farsi beffa delle ipocrisie, animato da un forte spirito di appartenenza. Il dolore di Nina diventa mio, e quando il prezzo è diventato alto, quando è giunta la libertà il suo cuore è rimasto lì in Siria accanto all’uomo della sua vita, Omar che ha tenuto fede alla parola data, un uomo coraggioso che ha lottato fino alla fine per Imma e per la sua Siria.
“Ero lì per raccontare quello che stava succedendo, per essere testimone della storia straordinaria che la Siria stava vivendo.”
Assad stava facendo cose terribili al suo popolo, Nina e Omar si sono sentiti chiamati in causa, armati di penna e taccuino e di una macchina fotografica hanno testimoniato con la loro arte le contraddizioni, le alleanze e gli interessi celati dietro una guerra che ne nascondeva altre mille di guerre, che chiamava alle armi ribelli frustrati da ogni parte del mondo. Una situazione unica e speriamo irripetibile che tutt’oggi continua a mietere vittime innocenti.
Una storia d’amore struggente, vera, vissuta tra la polvere delle macerie di città martoriate, inarrestabile di fronte al destino. Imma Vitelli si è concessa al suo pubblico di lettori e così facendo ha ricordato al mondo il dramma di un popolo intero: i siriani, che non hanno mai smesso di sognare di tornare a casa, in una terra finalmente libera.
Romanzo suggestivo, privo di orpelli e ben dosato. La prosa sicura invoglia la lettura, incanta e trattiene ove necessario. Un gran bel libro che mi sento di consigliare a tutti.
Scheda dell’editore
Partendo dalle esperienze vissute in prima persona negli anni in cui è stata corrispondente di guerra, Imma Vitelli in La guerra di Nina, suo primo romanzo, racconta attraverso una grande storia d’amore le atrocità della guerra in Siria e i drammi vissuti dalla popolazione di quel Paese.
È l’estate del 2013, a Beirut. Nella vicina Siria, il tam tam della guerra vuole imminente la caduta del dittatore Bashar al Assad. Nina e Omar partono per Aleppo. Lei è una giovane e spericolata reporter italiana, lui un noto fotografo di guerra siriano, con un segreto orribile. I due si amano.
Arrivati ad Aleppo – in un paesaggio devastato – i due alloggiano nell’edificio dell’Anagrafe occupato dalla brigata rivoluzionaria di un vecchio amico di Omar, di nome Khaled. Khaled è il custode del baratro, ma non riesce ad impedire il rapimento di Nina e di Omar il giorno in cui l’Isis attacca la sua base. Separata da Omar, Nina si ritrova prigioniera di uomini mascherati nell’aula buia di una scuola elementare.
Divide la cella con Amal, un’artista persuasa che solo Bertolt Brecht possa salvare la Siria dai suoi peccati. Riceve notizie di Omar grazie a Walid, un ragazzino di tredici anni che gira con il giubbotto esplosivo e che pensa di farsi giustizia facendosi saltare in aria. In quella guerra atroce Nina «l’italeya» finirà con lo scoprire che dietro agli ideali più o meno onesti dei proclami si celano faide ataviche e vendette personali che finiranno col far pagare all’amore tra lei e Omar un prezzo altissimo.
L’autrice
IMMA VITELLI (Matera, 1970) ha conseguito un master in Giornalismo alla Columbia University di New York ed è stata per molti anni corrispondente internazionale di Vanity Fair, per cui si è occupata dei conflitti in Libano, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Somalia, Congo, Siria, Israele, Libia e molti altri Paesi. Ha vissuto dieci anni in Medio Oriente. È autrice di saggi, racconti e sceneggiature; La guerra di Nina è il suo primo romanzo.